In questo articolo vi racconto la mia magica esperienza di volontariato in Tanzania.
Ma prima vi voglio spiegare il perché della famosa frase “mal d’Africa”, che solo chi è stato in questo meraviglioso continente sa quello di cui sto parlando…
É una “malattia” strana, che ti prende all’improvviso e ti fa capire che tutto quello che significa Africa ti rimarrà per sempre nel cuore.
La mia esperienza di volontariato in Tanzania mi ha fatto innamorare follemente di questo paese.
Lo amo per la sua luce, per i colori della vita che si diffondono su quasi ogni cosa, soprattuto la mattina, quando il sole inonda le praterie con i suoi raggi d’oro e i bambini vanno a scuola camminando ai bordi delle strade.
La natura è ovunque, con tutto il suo eccesso di animali, uccelli che riempiono l’aria con i loro canti, alberi in fiore.
Ma in tutto questo, il vero piacere del viaggio è incontrare i tanzaniani, con la loro compostezza, il loro fascino, la loro dignità, la loro calda ospitalità e il loro karibu sorridente per darti il benvenuto.
Perché fare volontariato?
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Lo scopo principale di un viaggio di volontariato sembra ovvio: aiutare la comunità che stai visitando. Ma non è assolutamente così facile come si pensa.
Se fai volontariato solo per pochi giorni, è importante non sopravvalutare quanta differenza puoi realisticamente fare.
Se si ha delle competenze, non facilmente reperibili nelle comunità locali come: medico, infermiere, educatore, professore di lingue straniere, ecc… si può considerare la possibilità di trovare organizzazioni che hanno bisogno di queste figure lavorative.
Altrimenti, non stai portando nient’altro che buone intenzioni. Tieni presente che il contributo più grande (e potenzialmente unico) che stai dando alla comunità locale sono i soldi che spendi e i sorrisi che distribuisci alle persone che incontri.
In poche parole: a meno che tu non sia un chirurgo o un miliardario, non avrai un significativo impatto sociale sulle comunità con cui stai lavorando, ma potrebbe avere un impatto su di te, ed è qui che arriva l’opportunità di fare davvero qualcosa.
Quindi, perché fare volontariato?
- Il volontariato ti dà la possibilità di conoscere un luogo e interagire con la gente del posto in un modo che il semplice sdraiarsi su una spiaggia non lo può fare.
- Dedicare il tuo tempo come volontario ti aiuta a fare nuove amicizie e anche sviluppare le tue abilità sociali, poiché incontri regolarmente gruppi di persone con interessi comuni.
- Il volontariato aiuta a contrastare gli effetti di stress, rabbia e ansia. L’aspetto del contatto sociale di aiutare e lavorare con gli altri può avere un profondo effetto sul tuo benessere psicologico generale. Niente allevia lo stress meglio di una connessione significativa con un’altra persona.
- Anche se non hai intenzione di cambiare carriera e lavorare nel mondo del volontariato, comunque questa azione ti dà l’opportunità di mettere in pratica importanti abilità. Abilità che puoi utilizzare sul posto di lavoro, come il lavoro di squadra, la comunicazione, la risoluzione dei problemi, la pianificazione dei progetti, la gestione delle attività e l’organizzazione.
- Il volontariato è un modo facile e divertente per esplorare i tuoi interessi e le tue passioni e lo puoi interpretare come una fuga rilassante dalla routine quotidiana del lavoro, della scuola o degli impegni familiari.
La mia esperienza di volontariato in Tanzania
Il mio desiderio di andare in Africa come volontaria è nato molti anni fa, ma per mille motivi non sono mai riuscita a mettere in atto questo sogno.
Dopo che ho attraversato un periodo di infelicità, ero demotivata e in cerca estenuante di un modo per poter andare avanti nella mia vita, cercando di arrivare ad una meta ben precisa.
Ancora oggi, dopo la prova del volontariato in Tanzania, non posso affermare che ho trovato la giusta strada verso la felicità, ma ho imparato che arriva se la sogni, la pensi e la vivi in tutte le circostanze.
La scelta di andare in Tanzania l’ho fatta quando ho scoperto l’associazione l’Africa Chiama onlus che propone viaggi di formazione e di volontariato internazionale di breve periodo in Kenya, Tanzania e Zambia.
Sono partita per Iringa solo dopo aver partecipato ad un corso di formazione della durata di 3 giorni durante il quale ho potuto conoscere meglio l’associazione e capito cosa significa diventarne un volontario in Africa.
É una cosa buona e giusta che ognuno di noi faccia del suo meglio per migliorare il mondo in cui viviamo. Ma dobbiamo tenere conto che non siamo lì per impartire consigli o provare a cambiare lo stile di vita dei locali.
Dobbiamo capire che l’esperienza che faremo come volontari non è simile a un viaggio turistico.
C’è un programma da seguire, con degli orari di lavoro vero e proprio.
I progetti di volontariato in Tanzania
Dopo 10 ore di pullman che ho dovuto prendere a Dar Es Salam, finalmente sono arrivata a Iringa, la città dove opera la mia associazione di volontariato.
Iringa è il capoluogo di provincia, un importante centro agricolo e la porta di accesso al Ruaha National Park.
Se si escludono il traffico e la baraonda della via principale sarebbe anche un posto molto piacevole da visitare, grazie alla bella posizione in quota, al clima salubre e alla sua atmosfera di città di montagna.
Ma quali sono i progetti che ho dovuto seguire in questa avventura chiamata: volontariato?
Centro Nutrizionale Kipepeo
Quello che più mi stava al cuore era il Centro Nutrizionale Kipepeo, (kipepeo in lingua swuahili significa farfalla).
Si tratta di bambini malnutriti e a volte disabili, che vengono inseriti nel programma e seguiti da un nutrizionista e un’operatrice locale.
Programma che prevede:
- sostegno e monitoraggio a livello domiciliare
- supporto alimentare (due volte al mese le mamme dei bambini vengono all’associazione per poter ritirare il paco alimentare individuale)
- supporto medico e screening sanitario (dove si rivaluta il peso corporeo, della statura, della lunghezza del bambino e la circonferenza del suo braccio)
I bambini in questo programma sono tutti piccoli e mi ricordo ancora di Careena ( la bambina della foto sopra ) di poco più di un anno, che quando ha iniziato il programma aveva 4 kg e a malapena stava seduta.
Oggi invece pesa più di 8 kg, ha un sacco di capelli e ha iniziato a stare in piedi e a fare un sacco di chiacchiere.
Molto spesso malnutrizione e disabilità sono correlate ed è importante capire quale è la posizione più adatta per poter seguire al meglio questi bambini.
Centro Sambamba
Il progetto Sambamba (in lingua locale significa fianco a fianco) tratta l’inclusione sociale di bambini con disabilità, residenti nel comune di Iringa.
Programma che viene seguito da 6 operatori locali, un fisioterapista ed un terapista occupazionale e che ha come scopo il coinvolgimento di tutta la comunità affinché il disabile non sia più un escluso ma parte integrante della società.
Ecco perché nei focal point, cioè punti di incontro che si trovano in diverse zone della provincia di Iringa, i bambini vengono accompagnati dal loro genitori in modo da consentire un passaggio diretto di informazioni e consigli pratici che potranno poi essere attuati nella vita quotidiana.
Ci sono anche altri progetti ma io non ho potuto partecipare perché avevo scelto come periodo di volontariato il mese di gennaio, quando le scuole sono chiuse per vacanza.
Volontariato, svago e safari
Nel weekend si è liberi di fare ciò che ognuno vuole e allora perché non un safari?
Due giornate di safari, alla ricerca di leoni, giraffe, gnu e altre specie di animali africani, percorrendo la pianura infinita nel Parco Nazionale di Ruaha.
È in questo susseguirsi di paesaggi incontaminati, strade sterrate, 4×4 polverosi che ci si immerge nell‘Africa vera, quella più remota e più magica…quella che ti riempie le narici e finisce per entrarti nel cuore e per non uscirne più.
Il selvaggio Ruaha disseminato di boabab, insieme alle aree protette circostanti è il parco dove si possono osservare i pachidermi sulle rive del fiume Great Ruaha all’alba e al tramonto, quando gli animali scendono verso l’acqua per mangiare o fare il bagno in compagnia degli ippopotami, delle antilopi e di oltre 400 specie di uccelli.
Se chiedi alle guide di safari, come io ho chiesto a Sam di Sam Safaris & Tours, quale è il parco migliore e più bello, ti risponderà di sicuro che è Ruaha National Park.
Il campeggio in cui ho alloggiato era a dir poco spartano, e questo già lo sapevo, ma l’emozione di trovarmi in mezzo alla natura più incontaminata, lontano da ogni comfort moderno, senza tv, cellulari e il frastuono delle città, è incomparabile.
Parole magiche che raccontano la Tanzania
La Tanzania è una nazione immensa, famosa per i suoi parchi nazionali, la sua natura selvaggia e per la fauna più spettacolare del mondo.
La città principale è Dar Es Salaam, la città dove si trova l’aeroporto principale, ed è una città calda e sonnolenta. In riva al mare sorgono antichi cimiteri musulmani, splendide spiagge e palme lussureggianti.
Ci sono poi le isole di Kilwa, Mafia e Zanzibar dove si può fuggire dal caos quotidiano.
Verso l’interno del paese, invece, troviamo il lago Tanganica e una bellissima zona collinosa vicino al confine con Malawi, oltre all’attrattiva principale, il monte Kilimangiaro, che può essere scalato anche dai meno esperti.
È facile raggiungerlo in autobus da Nairobi e i aerei arrivano sia ad Arusha (l’aeroporto del Kilimangiaro) sia a Dar Es Salaam.
Natura e spiagge, gente affabile, culture affascinanti e tanta avventura: la Tanzania è tutto questo e molto, molto altro.
Stile di vita tanzaniano
Uno dei aspetti più belli del mio viaggio in Tanzania è stato l’opportunità di conoscere gli abitanti e le numerose culture di questo paese.
Se mai deciderete di fare un simile viaggio di volontariato ve ne accorgerete che più di ogni altra cosa sono i tanzaniani e specialmente i bambini, a rendere il vostro viaggio indimenticabile.
Vi innamorerete di loro grazie al calore e alla cortesia dei loro modi e alla fierezza e bellezza delle loro culture. E molto probabilmente saranno proprio loro a invogliarvi a ritornare per conoscere meglio il paese.
Qualche consiglio affinché anche tu riesca a entrare nei loro cuori?
I tanzaniani sono un popolo conservatore e, anche se sono troppo gentili per dirtelo esplicitamente, disapprovano i turisti che si vestono in modo succinto o trasandato, oppure che si lasciano a effusioni in pubblico.
Un’altra cosa importante da ricordare sono i saluti e la cortesia che usano spesso anche nei riguardi degli stranieri.
Non a caso sentirai spesso per strada gente che ti si rivolge dandoti il benvenuto: Karibu!
Impressioni e sensazioni
Mi sembra ieri che sono stata a Iringa per fare volontariato. Nelle tre settimane di volontariato, questi bambini mi hanno donato i loro cuori e mi hanno accolto calorosamente ogni giorno.
Non mi hanno mai cercato per le caramelle o per i scellini (la valuta tanzaniana) volevano solo la mia totale attenzione, qualcosa che ottengono raramente dagli adulti comprensibilmente impegnati nelle loro vite.
E se anche tu un giorno vorrai fare volontariato, scoprirai il potere di avere un impatto reale, non solo sulla vita delle persone e delle comunità che intendi aiutare, ma anche su te stesso.
Se vuoi avere una tranquilla esperienza di volontariato ti consiglio di cercare enti non profit serie.
Di cercare di conoscerli meglio e trovare quello che fa per te, la causa sociale a cui tieni di più, l’attività che più si avvicina al tuo desiderio per poter aiutare di più la comunità del paese scelto!
Esattamente come ho fatto io, conoscendo bene l’associazione L’Africa Chiama onlus ong e di cui sono diventata una volontaria attiva.
L’unico grande e vero consiglio che ti posso dare se scegli di fare un viaggio di volontariato è: sorridere!
Sorridi all’inizio della tua esperienza, alla fine, e per tutto il tempo. La gente del posto, e specialmente i bambini lo faranno sempre con te!
Ricordati, non esiste potere più grande per superare momenti difficili di un vero sorriso.
Il volontariato all’estero può essere un’esperienza incredibile e gratificante.
E Il mio obiettivo è rendere questo articolo una risorsa per tutti coloro che sono interessati a un’esperienza di volontariato in tutta sicurezza!
Se hai domande sul volontariato, lascia un commento.
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